Abbiamo scelto e proponiamo un modello formativo che dia risposte a più ambiti come quello cognitivo, emozionale e spirituale della persona e quindi l’accento è posto sulla “tendenza formativa attualizzante”: l’energia vitale che spinge la persona in direzione del suo sviluppo e dell’autorealizzazione, ottenuti non semplicemente attraverso un insight quanto piuttosto attraverso la decisione attiva di cambiare i propri schemi.

Facciamo nostra l’affermazione di Frankl “L’amore è il punto finale, il punto più alto al quale un essere umano possa innalzarsi”, in questo senso la relazione di aiuto è un prendersi cura dell’altro in modo non possessivo, ma nel rispetto della sua libertà e unicità non possiamo dimenticare la visione antropo-somo cristiana dell’uomo, creato da Dio per amore e chiamato a vivere l’amore. Anche l’emozione della compassione, ben distinta dall’empatia, che implica invece una ricostruzione mentale dell’esperienza sofferente, è ritenuta una base per la valutazione razionale e l’azione altruistica necessaria per la relazione d’aiuto.

Il counselor così formato dovrebbe riuscire a trasmettere all’utente, con energia e convinzione, la fede nel cambiamento, all’interno di una intensa e fiduciosa relazione capace di nutrire la speranza al cambiamento che solo i professionisti di successo sono in grado di attivare.

Diventare counselor significa scegliere una professione spendibile in diversi ambiti: sanitario, sociale, scolastico, pastorale e aziendale.